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Erma di Apollo

https://www.comune.olevanoromano.rm.it/immagini_pagine/public/locandina/88-Apollo.jpg

Venivano spesso collocate in pubblico nelle piazze, lungo le strade, sui confini dei terreni, nei templi o sulle tombe. Con il tempo la forma dell’erma fu adattata anche per altre divinità o personaggi insigni e divenne anche bifronte.

Mentre in origine erano oggetti sacri e inviolabili, cui si offrivano incenso e corone, a partire dall’età ellenistica e soprattutto in epoca imperiale divennero semplici oggetti decorativi oppure una sintetica rappresentazione della divinità o di celebri personaggi defunti, confondendosi infine con il ritratto.

La scultura di Olevano, databile al II sec. D.C., costituisce la parte superiore di un’erma raffigurante Apollo; la lunga chioma, che caratterizza la divinità nelle sue principali raffigurazioni, è divisa da una scriminatura centrale in due bande di ciocche ondulate che scendono a boccoli lungo il collo e sulle spalle. Il retro piatto dimostra che la scultura doveva essere completata con un’altra metà, costituita probabilmente da una testa di Hermes, divinità molto spesso accoppiata con Apollo su erme bifronti, quale doveva essere la scultura in questione. Un gruppo di doppie erme raffiguranti da un lato Apollo, nella stessa iconografia dell’esemplare di Olevano (cosiddetto tipo Apollo-Ariadne), e dall’altro Hermes, nel tipo dell’Hermes Propyleios (opera dello scultore greco Alcamene, vissuto nella seconda metà del IV sec. A.C.) sono state rinvenute nello stadio panatenaico di Atene costruito da Erode Attico alla metà del II sec. A.C..

(di Sandra Gatti, da Attis e Apollo – OLEVANOARTENOVANTOTTO, Ed. del Mandorlo)

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