Chiesa di S. Maria di Corte

Primo edificio sacro ad essere stato eretto sulla terra di Olevano. Risalente al XIII secolo la Chiesa di S. Maria di Corte è di piccole dimensioni, ha un solo altare ed un’unica navata. Nonostante fosse la chiesa più importante, in quanto dedicata a Maria, perse subito d’importanza, infatti, all’inizio del Trecento il titolo parrocchiale passò alla più grande Chiesa di S. Margherita situata poco più a Sud. Ad ogni modo la chiesa non fu mai abbandonata del tutto in quanto vi si celebrava nel giorno della Beata Vergine (8 dicembre), per le domeniche di Quaresima e per la Pasqua, ma anche per messe avventizie. All’interno, la struttura vanta ben dieci strati pittorici:
1 (parete sinistra):
croci di consacrazione risalenti all’edificazione dell’edificio
2 (emiciclo absidale):
al centro del cilindro absidale Maria e il Bambino in stile Quattrocentesco. Sopra l’abside, sull’estradosso, è raffigurata un’Annunciazione della quale oggi vediamo solo Maria in quanto l’angelo è andato perso. Lo stile, non così alto, si potrebbe collocare fra il XV e il XVI secolo.
3 (parete sinistra):
nell’area presbiterale, in stato purtroppo molto frammentario, un dipinto votivo che rappresenta Cristo in trono al centro e ai suoi piedi il donatore (forse un esponente della famiglia Colonna), dunque san Michele nell’atto di uccidere il drago, san Francesco o san Benedetto (a sinistra di Cristo) e la coppia dei santi protettori della famiglia Colonna, Giacomo e Filippo.
4 (parete sinistra):
i frammenti di pittura sparsi sulla parete sono tutti riconducibili a dipinti votivi risalenti alla prima decorazione della chiesa (fine Duecento).
5 (parete destra):
resti di due dipinti votivi di cui sono rimasti i piedi di due santi, risalenti probabilmente al XV o XVI secolo.
6 (parete sinistra):
molto rovinata è una Trinità sottoforma di Pietà con Dio Padre che sorregge Cristo morto e sull’apice della composizione, poco visibile, la colomba dello Spirito Santo. Lo stile, che ricorda la Pietà di Michelangelo (1499), risalirebbe alla metà del Cinquecento.
7 (tutte le pareti):
in alto, sotto la capriata, una serie di riquadri color bruno-rossastro eseguiti nel corso del Settecento.
8 (tutte le pareti):
una cornice in blu con motivi disegnati appena sotto e un finto tendaggio sulla controfacciata d’ingresso risalgono alla fine del Settecento.
9 (piedritti)
accanto alla Madonna fra santi ai lati dell’abside, abbiamo santa Anatolia e santa Caterina dipinte da una mano di second’ordine. Prima di queste due sante, gli spazi erano occupati da un sant’Antonio abate e da san Francesco.
10 (catino absidale)
un tempo occupata dal dipinto della SS. Trinità, oggi l’abside è decorata con cantaroi fioriti su fondo blu, intervallati da spicchi in tinta grigia.